Sig. Franco Villa ci parli del suo Vinseng: perchè nasce il Vinseng ?
Sono in questo settore da più di vent’anni e per questo motivo posso dire di averne sentite dire tante sul vino e le sue varianti. Negli ultimi anni però ci sono state delle trasformazioni sostanziali da un punto di vista soprattutto dei consumi. Ai classici consumatori di vino, più o meno edotti in materia, si sono aggiunti nuovi clienti provenienti non semplicemente da nuovi paesi, ma da nuovi continenti.
Clienti che indipendentemente dal loro livello di conoscenza del “vino” hanno tradizioni gastronomiche radicate con sapori e abitudini molto differenti da quelle a noi più vicine.
Ciò evidentemente ha generato una richiesta di “vino” per certi versi non semplicemente innovativa ma più probabilmente diversa. Da qui è nata l’idea del “Vinseng”. A questo punto le chiedo, quando è nato?
Circa 3 anni fa in una cantina piemontese in compagnia di alcuni artigiani della viticultura italiana che, oltre a molti segreti, portano con se un bagaglio straordinario di sperimentazioni ed abbinamenti con i prodotti del territorio. La novità del “Vinseng”, nell’era della globalizzazione, è quella di creare un prodotto “globale” ed allo stesso tempo artigianale. Ovvero un prodotto dall’alto valore ma creato dall’incontro fra culture e prodotti tipici di realtà lontane. Considerando che uno dei mercati più importanti era ed è quello orientale, si è partiti con l’idea di unire due prodotti tipici di entrambi i territori: l’uva italiana e il ginseng cinese.
A questo punto le chiedo, la domanda è d’obbligo: come nasce il Vinseng?
La nostra idea era quella di immettere sul mercato un prodotto che oltre a dare un piacere nel consumo potesse anche portare dei benefici. Quello che noi comunemente chiamiamo ginseng, è una specie di piante perenni denominate Panax. Il termine Panax è latino (panax, panacis) ed è derivato dal greco παν ἀκέια, pan (tutto) akèia (cura, rimedio), termine dal quale viene anche la parola latina e italiana panacea, panaceae, cioè rimedio a tutti i mali, mentre il termine ginseng viene dal cinese 人蔘/人参, (pinyin: rénshēn), ossia pianta dell’uomo. Mentre tutti sappiamo che l’uva è il frutto della vite (Vitis vinifera). Dal’incrocio di questi due prodotti speciali è nato il Vinseng.
Sig. Franco Villa per i nostri lettori che non conoscono Vinseng, ce lo può descrivere?
Un vino dal gusto fruttato e delicato con un sorprende ed inconfondibile retrogusto unico nel suo genere dal colore chiaro e sincero. In quali occasioni consiglia di bere Vinseng?
Il sapore particolare del Vinseng lo rende adatto a svariati abbinamenti.
Servito molto freddo è ideale per aperitivi.
Ad una temperatura di 10 gradi invece sprigiona tutto il suo gusto con una nota stimolante per il pesce e anche per le carni bianche. Volendo può anche essere accostato ad alcune carni rosse dove l’abbinamento sicuramente potrebbe riservare piacevoli sorprese. Il vinseng si presta anche ad essere un vino da conversazione e si sposa perfettamente con i dolci.
All’inizio di questa intervista ci ha raccontato che Vinseng nasce dalla raccolta delle esigenze dei “cittadini del mondo”.
Ha mai consigliato ad uno di questi di venire a vivere in Italia?
Mi sono reso conto che quando si parla d’Italia nel mondo molte volte non è necessario consigliare in quanto già tutti ci vogliono, le assicuro che non è semplice orgoglio d’italiano . Non nego che la nostra immagine oggi possa risentire della crisi globale, ma allo stesso tempo ciò che l’Italia offre va sempre aldilà dell’ostacolo.
Mi conceda un’ultima domanda che sicuramente sarà apprezzata da molti dei nostri lettori: se un suo amico straniero le dovesse chiedere un consiglio su dove andare a vivere in Italia, lei dove lo indirizzerebbe?
Sarebbe banale dire in tutta Italia, per questo dico: partite da Milano. È sicuramente la soluzione migliore per uno straniero per iniziare ad ambientarsi nel nostro paese. Milano è la città italiana più internazionale e quindi garantisce opportunità e servizi che altre realtà non possono dare. Internazionalità che il prossimo EXPO 2015 accentuerà ancora di più.